Imparare a distanza
Quando ci sono dei bambini gravemente malati, o senza insegnanti e non possono andare a scuola, al giorno d'oggi possono ricorrere alla tecnologia.
A Marettimo, un'isola in provincia di Trapani, l'unico fornaio minacciò che avrebbe lasciato l'isola perché sua figlia Francesca doveva frequentare la prima media.
Non c'era nessun insegnante sull'isola quindi per evitare di rimanere senza pane, gli abitanti acquistarono due lim, due computer, due videocamere e due microfoni e con l'aiuto di un programma di condivisione con una scuola a Firenze, Francesca ogni mattina si sedeva in classe a Marettimo, ma seguiva le lezioni che si svolgevano a Firenze.
Anche Niky, un ragazzo di quattordici anni che a causa di un asma bronchiale congenita per stare bene deve stare sul mare, ha sfruttato le nuove tecnologie per poter imparare come gli altri bambini.
Allora i suoi genitori hanno fatto costruire una nave in ferro nel giardino di casa poi l'hanno trasportata sul fiume Po e sono scesi fino al sud Italia.
Dovendo andare ancora a scuola si procurò lo stesso materiale che avevano acquistato a Marettimo, ma in più uno schermo touch per scrivere con la propria calligrafia.
Adesso Niky è ambasciatore ufficiale dell'Unicef testimone che l'uso della tecnologia aiuta a imparare a distanza.
Michele Tozzola
Imparare a distanza
Mercoledì 2 maggio è venuto a scuola un signore di nome Sauro che ci ha spiegato come si può imparare da distanze molto lontane nel caso, come è gia successo, di bambini che hanno delle malattie che non possono andare a scuola o di bambini che abitano in paesi o isole lontani dalle scuole oppure che non hanno i mezzi per raggiungerle.
Quindi si è pensato di creare un progetto di nome ”Marinando” , come a Marettimo nelle isole Egadi, per aiutare i bambini che non possono andare a scuola per le difficoltà legate ai difficili collegamenti con l’esterno durante l’inverno e a farli studiare ugualmente attraverso l’uso continuo della rete come canale di comunicazione e scambio delle conoscenze.
Sono state coinvolte alcune classi italiane dove sono state allestite apparecchiature elettroniche come la Lim, lavagna interattiva elettronica multimediale, che riesce a creare un collegamento a distanza per comunicare e il sistema di videoconferenza.
Le lezioni si svolgono attraverso la videoconferenza e il maestro e gli alunni svolgono la lezione vedendo e parlando in tempo reale con il maestro e gli alunni dell’altra classe lontana.
Attraverso la condivisione della Lim si realizzano attività, spiegazioni, esercitazioni e verifiche che vengono scritte e commentate in diretta tra le scuole. Quindi si forma un’unica classe con maestri e alunni, che lavorano come se si trovassero fisicamente nello stesso luogo.
Sauro ha raccontato anche la storia di un ragazzino di nome Niki che ha una grave malattia che non può stare a contatto con le persone ed è quindi costretto a vivere nel mare a bordo di una nave di ferro costruita nel giardino della sua casa a Novara aiutati dallo zio.
Niki può avere tutte le conoscenze e un livello di apprendimento identico ai suoi compagni di scuola che sono sulla terra ferma grazie alle apparecchiature elettroniche che ha nella barca: un’ antenna satellitare che collega la barca alla scuola e visualizza l’aula su un televisore, una videocamera montata sopra un tavolo che permette al professore di vedere quello che Niki scrive o disegna su un foglio e un piccolo PC che gli permette, per esempio quando calcola le operazioni, di visualizzare il risultato scritto sul PC con un pennino e di farlo comparire sulla lavagna interattiva in aula.
Mattia M.
Quando ci sono dei bambini gravemente malati, o senza insegnanti e non possono andare a scuola, al giorno d'oggi possono ricorrere alla tecnologia.
A Marettimo, un'isola in provincia di Trapani, l'unico fornaio minacciò che avrebbe lasciato l'isola perché sua figlia Francesca doveva frequentare la prima media.
Non c'era nessun insegnante sull'isola quindi per evitare di rimanere senza pane, gli abitanti acquistarono due lim, due computer, due videocamere e due microfoni e con l'aiuto di un programma di condivisione con una scuola a Firenze, Francesca ogni mattina si sedeva in classe a Marettimo, ma seguiva le lezioni che si svolgevano a Firenze.
Anche Niky, un ragazzo di quattordici anni che a causa di un asma bronchiale congenita per stare bene deve stare sul mare, ha sfruttato le nuove tecnologie per poter imparare come gli altri bambini.
Allora i suoi genitori hanno fatto costruire una nave in ferro nel giardino di casa poi l'hanno trasportata sul fiume Po e sono scesi fino al sud Italia.
Dovendo andare ancora a scuola si procurò lo stesso materiale che avevano acquistato a Marettimo, ma in più uno schermo touch per scrivere con la propria calligrafia.
Adesso Niky è ambasciatore ufficiale dell'Unicef testimone che l'uso della tecnologia aiuta a imparare a distanza.
Michele Tozzola
Imparare a distanza
Mercoledì 2 maggio è venuto a scuola un signore di nome Sauro che ci ha spiegato come si può imparare da distanze molto lontane nel caso, come è gia successo, di bambini che hanno delle malattie che non possono andare a scuola o di bambini che abitano in paesi o isole lontani dalle scuole oppure che non hanno i mezzi per raggiungerle.
Quindi si è pensato di creare un progetto di nome ”Marinando” , come a Marettimo nelle isole Egadi, per aiutare i bambini che non possono andare a scuola per le difficoltà legate ai difficili collegamenti con l’esterno durante l’inverno e a farli studiare ugualmente attraverso l’uso continuo della rete come canale di comunicazione e scambio delle conoscenze.
Sono state coinvolte alcune classi italiane dove sono state allestite apparecchiature elettroniche come la Lim, lavagna interattiva elettronica multimediale, che riesce a creare un collegamento a distanza per comunicare e il sistema di videoconferenza.
Le lezioni si svolgono attraverso la videoconferenza e il maestro e gli alunni svolgono la lezione vedendo e parlando in tempo reale con il maestro e gli alunni dell’altra classe lontana.
Attraverso la condivisione della Lim si realizzano attività, spiegazioni, esercitazioni e verifiche che vengono scritte e commentate in diretta tra le scuole. Quindi si forma un’unica classe con maestri e alunni, che lavorano come se si trovassero fisicamente nello stesso luogo.
Sauro ha raccontato anche la storia di un ragazzino di nome Niki che ha una grave malattia che non può stare a contatto con le persone ed è quindi costretto a vivere nel mare a bordo di una nave di ferro costruita nel giardino della sua casa a Novara aiutati dallo zio.
Niki può avere tutte le conoscenze e un livello di apprendimento identico ai suoi compagni di scuola che sono sulla terra ferma grazie alle apparecchiature elettroniche che ha nella barca: un’ antenna satellitare che collega la barca alla scuola e visualizza l’aula su un televisore, una videocamera montata sopra un tavolo che permette al professore di vedere quello che Niki scrive o disegna su un foglio e un piccolo PC che gli permette, per esempio quando calcola le operazioni, di visualizzare il risultato scritto sul PC con un pennino e di farlo comparire sulla lavagna interattiva in aula.
Mattia M.
LE NOSTRE OSSERVAZIONI
Mercoledi' 2 maggio alle ore 9.30 durante la lezione della maestra Chiara e' arrivato il signor Sauro Baci.
Ci ha parlato di lezioni a distanza e ci ha anche parlato di Niki.
LA NOSTRA MAESTRA CHIARA HA FATTO VENIRE IL PROFESSOR BACI, COSI’ ABBIAMO ASCOLTATO TUTTI INSIEME LA STORIA DI NIKY.
Dopo un po' di filmati è suonata la campanella e ci siamo dovuti salutare .
Quella di mercoledì è stata una lezione d'inglese diversa delle altre.
Queste esperienze e questi progetti, ci fanno capire quanto sia importante la tecnologia soprattutto quando ci sono casi difficili ed importanti come quelli che ci ha raccontato il prof Baci
Ci si augura che questo progetto tecnologico possa estendersi a tutte le scuole d’Italia!
Giovedì mattina, mentre eravamo scuola, è venuto a trovarci il prof. Sauro Baci che ci ha parlato di Niki, il bambino che vive in barca con i genitori la cui storia è stata raccontata dai vari telegiornali.
Studiare a distanza senza frequentare la scuola è possibile nel 2012?
Evidentemente sì, viste le esperienze di alcuni bambini come quelle del progetto Marettimo Marinando.
Sono stato molto affascinato da questa visita perchè mi ha fatto vedere come la tecnologia può aiutare i bambini che hanno difficoltà ad andare a scuola. La storia di Niki mi ha incuriosito molto e tramite internet sono andato a vedere il suo sito per saperne di più della sua storia.